domenica 12 giugno 2011

Nasce la Fondazione " Silvia Ruotolo"




Silvia Ruotolo
 Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo vittima innocente di camorra nel 1997, ha ricordato stamani la madre alla commemorazione in piazza Medaglie d'oro al Vomero. Commossa per la giornata e la nascita della Fondazione "Silvia Ruotolo" nel 14esimo anniversario dall'uccisione, Alessandra ha chiesto la partecipazione della città nella lotta alle mafie e invitato Napoli a ricordare tutte le vittime di camorra. Oltre ai numerosi cittadini, si sono stretti alla famiglia il sindaco Luigi de Magistris, il governatore Stefano Caldoro e il prefetto De Martino. (di Anna Laura De Rosa)

http://youtu.be/KqfdxB92_Fw

sabato 11 giugno 2011

Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci



"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti".
                                                                                                     ANTONIO GRAMSCI
http://youtu.be/x_aeO4dJrYU

domenica 5 giugno 2011

Ricordi di " LE( g) ALI AL SUD"



I ragazzi di " LE( g) ALI  AL SUD" attraverso un percorso fotografico che segna i momenti più significativi dell'intero percorso.
Un grazie fortissimo a  quanti hanno contribuito alla realizzazione di una delle esperienze più belle della mia lunga attività di insegnante.
In particolare alla Bimed, Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, nelle persone della dott.ssa Rosanna Ciuffi, del  Direttore artistico dott. Andrea Iovino, dell'avv. Fabrizio Senatore, per il  loro notevole contributo sempre  finalizzato alla efficacia degli interventi e  alla elevata qualità delle inziative, rispetto ad un percorso  complesso ed articolato.
Ai ragazzi del gruppo " PON" va tutta la mia gratitudine e il mio affetto per aver creduto in questo progetto,  il quale, sebbene lungo e faticoso, li ha visti sempre presenti, protagonisti  e motivati.
Auguro loro, dal più profondo del cuore, che possano proseguire il loro cammino di emancipazione sociale e culturale, da uomini liberi. Sempre.
http://youtu.be/sVFOk8BsJ6M

mercoledì 1 giugno 2011

I ragazzi del " PON" in visita all'Istituto PenaleMinorile di Nisida (NA)

I ragazzi all'entrata

E’ stata un’ esperienza di grandissimo impatto umano e sociale e , certamente indimenticabile, quella che i nostri ragazzi di “ Legali al Sud” hanno vissuto durante la giornata trascorsa nell’Istituto Penale Minorile di Nisida.
Confine naturale, sponda che delimita due golfi,  Nisida  è “l’isola che non c’è”, perché, in origine circondata dal mare, e, successivamente, annessa alla terraferma da una lunga gettata di cemento che l’ha definitivamente ancorata alla base di Posillipo.
Da molti anni l’isola di Nisida ospita strutture destinate all’accoglienza dei minori sottoposti a provvedimenti di natura sia penale che amministrativa.
Nel  2003, il Ministro della Giustizia ha istituito, nell’ambito del Dipartimento per la Giustizia Minorile, il Centro Europeo di studi sulla devianza e sulla criminalità giovanile, con sede in Nisida, allo scopo di sviluppare insieme ai Paesi dell’Unione Europea, politiche di contrasto alla devianza ed alla criminalità minorile.
Oltre  all’IPM, che accoglie sia un’utenza maschile sia femminile sottoposta a provvedimenti penali, sull’isola è presente una struttura comunitaria dell’amministrazione della Giustizia Minorile (per utenza penale e non) e i laboratori del Progetto “NISIDA: FUTURO RAGAZZI”, destinati a minori e giovani sia “a rischio” che sottoposti a provvedimenti penali, coattivi e non.
I ragazzi hanno visitato i laboratori di ceramica, di cucina, di scenotecnica. Hanno incontrato e ricevuto spiegazioni dettagliate dagli operatori dei vari settori e dai ragazzi che, attraverso l’apprendistato, hanno trovato opportunità di recupero.
Successivamente siamo stati ospitati in una sala comune  in cui i nostri ragazzi  hanno ascoltato le storie degli ospiti della comunità, hanno posto loro tante domande, hanno socializzato e, soprattutto,
hanno acquisito la consapevolezza che ad ogni reato corrisponde una pena ma anche una possibilità di riscatto e di riabilitazione.
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Un grazie di cuore a quanti ci hanno accolto e al dott. Amedeo Triola, Direttore della comunità di Nisida,  per averci consentito di vivere un’esperienza così  altamente formativa.